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L’erosione è la perdita di materiale per effetto dell’acqua e del vento. In Svizzera all’origine dell’erosione vi è quasi esclusivamente l’acqua. In caso di una fitta copertura vegetale la superficie del suolo è protetta dall’erosione. Tramite determinate attività dell’uomo come la campicoltura, la copertura vegetale è temporaneamente rimossa o sfoltita, fatto che può causare perdite di suolo.

L’erosione si presenta sotto diverse forme. L’erosione areale è più diffusa di quella lineare (erosione del talweg). Soltanto un quinto fino a un terzo circa di tutti i campi erosi presenta, oltre all’erosione areale, anche solchi e scanalature (UFAM & UFAG, 2008). Tutte i solchi dovuti all’erosione spariscono dal paesaggio quando i campi sono arati. Siccome l’erosione è visibile soltanto in maniera limitata, vi è il pericolo che la sua portata o che la frequenza degli eventi sia sottovalutata oppure per nulla percepita. 

La causa principale è la gestione agricola non adeguata alle condizioni locali, tra l’altro la copertura del suolo e la radicazione insufficiente in fasi critiche, la lavorazione del suolo intensiva nonché l’eccessivo sfruttamento dei pendii per il pascolo. Nelle strade sul fondovalle e nelle zone declive medie presenti su estese particelle con colture a rischio di erosione e una lavorazione troppo fine del suolo, l’erosione si verifica più spesso, in particolare in combinazione con suoli dalla struttura debole e forti precipitazioni. Le superfici coltive aperte e quelle riservate all’orticoltura intensiva e alla viticoltura sono particolarmente a rischio.

Il monitoraggio agroambientale introdotto recentemente contiene l’indicatore agroambientale (IAA) «Rischio d’erosione» e può fornire informazioni sul deterioramento della fertilità del suolo tramite l’erosione (UFAM & UFAG, 2016).

IAA Rischio d’erosione – Calcoli eseguiti per la prima volta, risultati dei tipi di azienda

L’indicatore agroambientale «Rischio d’erosione» è studiato da Agroscope tramite il fattore di gestione e di lavorazione del suolo (coefficiente C) del modello d’erosione «Equazione generale dell’erosione» (coefficiente C) in una versione adatta alle condizioni svizzere. Il calcolo avviene per particella coltiva e dà un valore aziendale ponderato in base alla superficie. I dati relativi alla coltura precedente, alla coltura intercalare e alla coltura principale di ogni particella sono estrapolati dai dati aziendali provenienti da AGRO-TECH. Il calcolo avviene sempre dal 1° luglio dell’anno precedente al 30 giugno dell’anno di rilevazione. Sono considerate sette diverse varianti per il periodo invernale (coltura principale, coltura intercalare, maggese di stoppia, maggese nero, ecc.) e quattro procedimenti diversi per la lavorazione del suolo (aratura, senza aratura < 30 % di pacciamatura, semina a lettiera, semina diretta o semina a bande fresate). Si applicano coefficienti correttivi per una quota elevata di sarchiate nell’avvicendamento delle colture, coltivazione di cereali successiva ai tuberi e prati artificiali quale coltura precedente. Una superficie conservata a maggese nero permanente ha valore 1, i terreni permanentemente inerbiti con totale copertura del suolo hanno il valore 0,004, le colture tipiche in Svizzera hanno valori di coefficiente C tra 0,05 e 0,20. Fattori locali quali declività e lunghezza del pendio nonché l’erosività del suolo non sono inclusi nei calcoli.

Per gli anni dal 2009 al 2016, sono disponibili i coefficienti C mediamente di 284 aziende suddivise in dieci tipi di aziende. I coefficienti C più elevati e quindi il maggiore rischio d’erosione dovuto alla gestione si rilevano nelle aziende campicole e nelle aziende con colture speciali (cfr. figura seguente). Anche la varianza dei valori del coefficiente C è la più elevata per questi due tipi di azienda. Accanto ai terreni permanentemente inerbiti, le aziende dedite alla detenzione di animali hanno generalmente prati artificiali, cereali da foraggio e mais da silo, ma pochissime colture a rischio d’erosione come patate, barbabietola da zucchero e verdure, pertanto il valore del loro coefficiente C e quindi il rischio d’erosione sono minimi. Le aziende combinate si posizionano, per quanto riguarda i coefficienti C, nella fascia media. Rispetto all’estero il rischio d’erosione dovuto alla gestione in tutti i tipi di azienda è in media relativamente basso.
 

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Mappatura ventennale dell’erosione a Frienisberg – un successo nella protezione contro l’erosione

Da ottobre 1997 Agroscope esegue un monitoraggio sul lungo periodo nella regione di Frienisberg nel Canton Berna relativo all’erosione del suolo delle superfici campicole. Su un totale di 203 particelle campicole con 265 ettari di superficie sono eseguite regolarmente mappature dei danni dell’erosione. Vi sono in totale 128 mappature rilevate in modo uniforme su tutto il territorio in questione. Si tratta di una serie di dati unica nel suo genere in Svizzera e in Europa e omogenea dell’evoluzione dell’erosione del suolo. I danni provocati dall’erosione sono registrati in una banca dati, che nel frattempo conta 2165 iscrizioni. 

Vi è una grande variabilità delle perdite di suolo e di anno in anno si registrano oscillazioni significative a seconda delle condizioni meteorologiche nella regione e della gestione delle diverse particelle (cfr. figura seguente). Ai fini di un confronto sono stati riuniti i dati relativi a due decenni. La perdita di suolo media in tutta la regione nell’arco dei primi dieci anni è stata di circa 200 t/anno, mentre nel decennio successivo è scesa a 59 t/anno. Tra i due periodi si osserva quindi una netta diminuzione della perdita di suolo di più di due terzi. Anche il numero di grandi danni provocati dall’erosione ha registrato una netta diminuzione.
 

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Sull’arco di un ventennio, gli avvicendamenti a capo delle aziende hanno determinato modifiche nell’avvicendamento delle colture e nei procedimenti per la lavorazione del suolo, due dei fattori rilevanti per l’erosione più importanti. Per quanto concerne il fattore della lavorazione del suolo, la quota di metodi di coltivazione conservativi nelle colture principali tramite la partecipazione a programmi (programma di promozione del suolo del Canton Berna 2010 – 2015, contributi per l’efficienza delle risorse 2014 – 2017) è aumentata dal 6 al 60 % circa della superficie coltiva aperta. La sensibilizzazione degli agricoltori da parte di un consulente del Servizio per la protezione del suolo e di un imprenditore di lavori agricoli innovativo della regione potrebbe avere avuto un impatto considerevole. Anche le numerose attività di ricerca (mappatura permanente dell’erosione a cura di Agroscope, analisi regolari e indagini dell’Istituto di geografia dell’Università di Berna) potrebbero aver contribuito al fatto che nel comprensorio d’analisi i gestori trattano con più cura il suolo. Anche se, a causa degli influssi summenzionati, il comprensorio d’analisi non è più rappresentativo per l’agricoltura svizzera, emerge che in condizioni analoghe a quelle riscontrate nella pratica la protezione contro l’erosione è possibile e ha molto successo. 

Modifiche nei controlli dell’erosione e nuovi mezzi ausiliari

Nel 2017 vi sono state delle modifiche dell’ordinanza sui pagamenti diretti nell’ambito dell’erosione. Da allora sono prescritti controlli relativi all’erosione. Se si constata un fenomeno erosivo durante un controllo, il gestore, con il sostegno della consulenza/del Cantone o autonomamente, deve elaborare un piano di misure affinché i fenomeni erosivi sulle particelle interessate possano essere evitati in futuro nella misura del possibile. La scelta offre ai gestori maggiore margine di manovra per l’attuazione di misure specifiche per un’azienda considerate le caratteristiche locali.

AGRIDEA ha redatto, ai fini della consulenza, un «Piano di misure contro l’erosione» per l’elaborazione di piani di misure per la protezione contro l’erosione. A tal proposito sono stabilite misure concrete per la protezione contro l’erosione per ogni particella di un’azienda a rischio di erosione. Il supporto si concentra sulle misure che il gestore può attuare sulle particelle a rischio di erosione e che adempiono le esigenze relative ai piani di misure ai sensi dell’ordinanza sui pagamenti diretti. I piani di misure hanno una durata di sei anni.

In collaborazione con il Centro per lo sviluppo sostenibile e l’ambiente (CDE) dell’Università di Berna e il Dipartimento di scienze naturali dell’Università di Basilea, Agroscope ha aggiornato e migliorato la carta del rischio d’erosione disponibile sul geoportale della Confederazione della Svizzera (CRE2). L’utilizzo di nuovi dati di base e del nuovo software consentono un aggiornamento e un utilizzo che tiene conto delle esigenze dell’utente. Per i Cantoni, che hanno messo a disposizione i dati digitali relativi all’utilizzo agricolo fino al 2018, nella nuova carta del rischio d’erosione si può distinguere tra campicoltura e superfici inerbite. La nuova CRE2 è stata pubblicata a fine 2018 sul geoportale della Confederazione. 

Copertura del suolo

È stato sviluppato un indicatore per caratterizzare le due fasi principali della copertura del suolo a livello della particella agricola: la fase della coltura intercalare (dal raccolto della coltura precedente alla semina della coltura principale seguente) e la fase della coltura (dalla semina della coltura principale al raccolto; Büchi et. al.2017). Questo indicatore è stato applicato ai dati derivanti dall’Analisi centralizzata degli indicatori agroambientali (AC-IAA). I dati utilizzati coprono sette anni, dal 2010 al 2016, e comprendono, in media, 221 aziende per un totale di 5375 particelle in media per anno. 
Il tipo di aziende influenza considerevolmente la copertura del suolo. Se la copertura del suolo delle aziende a vocazione pastorizia raggiunge in generale il 100 %, quella delle aziende campicole si avvicina in media al 65 %. Le variazioni annuali sono relativamente limitate poiché le strutture e le colture di ogni azienda cambiano poco da un anno all’altro. Le particelle campicole presentano variazioni rilevanti (cfr. figura seguente) che offrono altrettante opportunità di miglioramento. La scelta delle colture, in base alla loro collocazione nella rotazione e alle tecniche di coltivazione praticate, influisce molto sulla copertura del suolo. La gestione della coltura intercalare è un fattore determinante per le colture primaverili e per il frumento autunnale. La modalità di gestione delle colture intermedie è molto importante, nello specifico per quanto concerne la data d’impianto e la modalità di rimozione prima della coltura successiva. Il frumento autunnale è spesso il più presente nella rotazione e offre a volte un periodo abbastanza lungo tra il raccolto precedente e la sua semina, propizio a una scelta di tecniche che permettono di assicurare una buona protezione del suolo. Il nuovo approccio proposto offre un metodo oggettivo e consolidato per valutare la copertura del suolo e proporre soluzioni per migliorarla.

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Bibliografia

UFAM & UFAG (2008): Obiettivi ambientali dell’agricoltura. Umwelt-Wissen n. 0820. Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), Berna, 221 pagg. (disponibile in francese e in tedesco).

UFAM & UFAG (2016): Obiettivi ambientali dell’agricoltura. Rapporto sullo stato 2016. Umwelt-Wissen n. 1633. Ufficio federale dell’ambiente (UFAM), Berna, 114 pagg. (disponibile in francese e in tedesco).

Büchi L., Valsangiacomo A., Burel E., Charles R. 2017. Indicateur agro-environnemental de la couverture du sol dans les exploitations agricoles. Recherche Agronomique Suisse 8 (2): 48 – 55.

Prasuhn, V., Chervet, A. (2017): Erosionsschutz in der Region Frienisberg - eine Erfolgsgeschichte. - Bodenbericht 2017, VOL Bern, Fachstelle Bodenschutz, 38 – 42.

Volker Prasuhn, Bernard Jeangros, Agroscope
Michael Zimmermann, UFAG, Settore Sistemi agroambientali e sostanze nutritive, michael.zimmermann@blw.admin.ch

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