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Mezzi finanziari – 2017

Nell’anno oggetto del rapporto sono stati stanziati in totale 92,5 milioni di franchi per i provvedimenti nel settore della produzione animale (promozione dell’allevamento e contribuiti ai costi per l’eliminazione dei sottoprodotti di origine animale incl.).
 

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Provvedimenti sul mercato del bestiame da macello e della carne

Sulla base di un accordo di prestazione, l’UFAG ha delegato alla cooperativa Proviande compiti esecutivi nel settore del mercato del bestiame da macello e della carne.
 

Classificazione neutrale della qualità

In virtù dell’ordinanza sul bestiame da macello, Proviande provvede alla classificazione della qualità delle carcasse nei macelli di grandi dimensioni (25 aziende alla fine dell’anno oggetto del rapporto), ovvero in quelle aziende in cui vengono macellati mediamente più di 120 suini o circa 23 capi di bestiame grosso a settimana. Per gli animali delle specie bovina, ovina, caprina ed equina la muscolatura e il grado di ingrasso vengono determinati otticamente, applicando la cosiddetta CH-TAX. Per gli animali della specie suina, invece, la muscolatura (la quota di carne magra) viene stabilita mediante apparecchi. I risultati della classificazione neutrale della qualità sono registrati in maniera centralizzata in un server di identitas AG. Salvo poche eccezioni, la qualità degli animali macellati va determinata anche in tutti gli altri macelli; in questi casi, tuttavia, la classificazione viene effettuata dagli impiegati degli stessi. La classificazione neutrale della qualità contribuisce ad aumentare la trasparenza, a migliorare la qualità delle carcasse e a conteggiare correttamente gli animali da macello.

I fornitori e gli acquirenti possono contestare il risultato della classificazione neutrale della qualità. Per gli animali della specie suina la contestazione deve avvenire entro sei ore, per le altre specie entro 24 ore dalla macellazione. Nell’anno oggetto del rapporto sono stati classificati secondo la CH-TAX 677 670 animali delle specie bovina, equina, ovina e caprina. Di questi sono state contestate le classificazioni di 18 933 animali (2,79 % di tutti gli animali classificati rispetto al 2,61 % nello stesso periodo dell’anno precedente). Le contestazioni sono avvenute per l’89 % dei casi su richiesta dei fornitori e per l’11 % su richiesta degli acquirenti. Per gli animali della specie suina nell’anno oggetto del rapporto c’è stata solo una contestazione da parte di un fornitore.

Nell’anno oggetto del rapporto il risultato della classificazione successiva concernente la muscolatura è rimasto invariato per il 32,5 % degli animali. Il 45,0 % ha subito un aumento di mezza classe e il 15,7 % un declassamento di mezza classe. Nel quadro della classificazione successiva il 3,5 % delle carcasse ha registrato un aumento di una classe intera mentre il 3,0 % un ribasso della stessa portata. Solo lo 0,3 % ha subito un aumento o una diminuzione di una classe intera.

Per il tessuto grasso il 60,8 % degli animali resta allo stesso livello anche nella classificazione successiva. Il 21,2 % degli animali in occasione della classificazione successiva ha registrato un incremento di mezza classe e il 17,8 % la diminuzione di mezza classe. Lo 0,1 % degli animali nella classificazione successiva è stato assegnato a una classe intera superiore o inferiore.

Negli ultimi anni si è osservato un aumento della muscolatura degli animali macellati riconducibile al maggior livello di conoscenza degli allevatori. Nel 2017 sono stati classificati come bene in carne e molto bene in carne quasi il 68 % dei torelli, il 35 % dei vitelli e il 59 % degli agnelli. Nel 2005 erano stati rispettivamente il 43, il 17 e il 43 %. Per le vacche, invece, nello stesso periodo la muscolatura è rimasta la stessa: negli ultimi anni è rientrata nelle classi scarnate e molto scarnate una percentuale compresa tra il 40 e il 47 % delle vacche macellate. Questa evoluzione è riconducibile alla grande quantità di vacche da latte e alla detenzione di speciali razze da latte.
 

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Sorveglianza dei mercati pubblici e organizzazione dei provvedimenti di sgravio del mercato

Prima dell’inizio dell’anno civile Proviande, in collaborazione con i Cantoni e le organizzazioni contadine, allestisce un programma annuale nel quale sono definiti i mercati pubblici per bestiame da macello e ovini. Tale programma indica il luogo e la data dei singoli mercati, nonché le categorie di animali che possono esservi presentate. 

Nonostante il calo degli effettivi di bestiame e un minore numero di mercati per il bestiame grosso (-9 mercati per bestiame grosso rispetto al 2016), nell’anno oggetto del rapporto sono stati acquistati all’asta 1 503 animali in più (+2,5 %) rispetto all’anno precedente. Il numero di pecore acquistate all’asta è sceso nuovamente rispetto al 2016 segnatamente di 68 animali (-0,1 %). Nel 2017 il numero di mercati per ovini ha segnato un aumento rispetto all’anno precedente (+9 mercati).

Nei periodi di eccedenze stagionali, o comunque temporanee, sui mercati gli animali non vendibili sono assegnati ai titolari di quote di contingenti che sottostanno all’obbligo di ritiro. Nel quadro di tale sgombero del mercato, Proviande ha assegnato 2 314 capi della specie ovina e 185 della specie bovina a commercianti titolari di una quota di contingente doganale, che, per tali assegnazioni, devono pagarle il prezzo settimanale stabilito.

Cifre inerenti ai mercati pubblici sorvegliati – 2017

CaratteristicaUnitàBestiame grossoOvini
Mercati pubblici sorvegliatiNumero671319
Animali acquistati all’astaNumero62 61167 990
Numero medio di animali per mercatoNumero93213
Quota degli animali presentati rispetto
alle macellazioni totali
%1631
Animali assegnati (sgombero del mercato)Numero1852 314

Fonte: Proviande

Come di consueto, anche nella primavera ed estate 2017 l’offerta di vitelli da macello ha superato la domanda. A sostegno dei prezzi, 54 aziende di trasformazione della carne hanno immagazzinato 586 tonnellate di carne di vitello, che sono poi state smaltite in autunno. L’UFAG, stanziando 2,9 milioni di franchi (ca. 5 fr./kg), ha contribuito a ridurre i costi di stoccaggio e la perdita di valore causata dal congelamento.

Provvedimenti sul mercato delle uova

La domanda di uova cala considerevolmente soprattutto dopo Pasqua. Onde attutire le ripercussioni delle fluttuazioni di mercato stagionali, dopo aver sentito le cerchie interessate, nell’ambito dei crediti stanziati nel 2017, sono stati messi a disposizione 1,9 milioni di franchi per il finanziamento di misure di valorizzazione. Nell’ambito della cosiddetta «azione di spezzatura»i fabbricanti di prodotti a base di uova hanno valorizzato nell’industria alimentare svizzera gli albumi e i tuorli di più di 16,9 milioni di uova di consumo indigene sgravando quindi il mercato delle uova di consumo in guscio. Sul fronte del commercio è stato ridotto il prezzo di 9,8 milioni di uova di consumo a beneficio dei consumatori: la Confederazione ha versato un contributo di 9 centesimi per ogni uovo spezzato e di 5 per ogni uovo ribassato. Poiché sono state spezzate o vendute a prezzo ridotto più uova rispetto ai fondi finanziari massimi, i contributi per uova spezzate sono stati ridotti dell’1,235 % e quelli per uova vendute a prezzo ridotto del 17,985 %. La categoria ha contribuito allo sgravio del mercato con circa lo stesso importo. In totale, alle azioni di spezzatura e di riduzione del prezzo hanno partecipato rispettivamente 12 e 8 aziende.

Provvedimenti per la valorizzazione della lana di pecora indigena

In virtù dell’ordinanza concernente la valorizzazione della lana di pecora indigena, nel 2017 l’UFAG ha sostenuto in primo luogo progetti innovativi di valorizzazione della lana di pecora. Inoltre le organizzazioni di solidarietà hanno ricevuto contributi per la valorizzazione della lana di pecora indigena. Queste organizzazioni hanno perlomeno il compito di cernere, lavare e vendere per la trasformazione in prodotti finiti la lana raccolta. Eccezionalmente, il lavaggio può essere effettuato all’estero. In tale contesto l’UFAG nel 2017 ha sostenuto sette progetti innovativi stanziando un importo totale di circa 0,32 milioni di franchi. 

7 organizzazioni di solidarietà hanno raccolto, cernito, lavato e venduto per la trasformazione in prodotti finiti all’interno del Paese 263 tonnellate di lana di pecora. Il contributo della Confederazione per chilogrammo di lana lavata è stato di 2 franchi, per un importo totale di circa 0,53 milioni di franchi. 

Promozione dell’allevamento

Secondo l’articolo 144 LAgr, i contributi federali per la promozione dell’allevamento possono essere versati solo a organizzazioni di allevamento riconosciute. Queste sono pubblicate sul sito Internet dell’UFAG (organizzazioni di allevamento). Le disposizioni d’esecuzione sono sancite nell’ordinanza sull’allevamento di animali (OAlle; RS 916.310). Quest’ultima stabilisce le condizioni che deve adempiere un’organizzazione di allevamento di animali delle specie bovina, suina, ovina e caprina, nonché di equidi, conigli, pollame, api mellifere e camelidi del nuovo mondo per ottenere dall’UFAG un riconoscimento limitato a dieci anni al massimo.

Con l’entrata in vigore, il 1° gennaio 2013, del testo rivisto dell’OAlle, i contributi per animale iscritto nel libro genealogico sono assegnati soltanto per animali: a) i cui genitori e nonni sono iscritti o menzionati in un libro genealogico della medesima razza o b) la cui percentuale di sangue della relativa razza è di almeno l’87,5 %. Inoltre, le misure zootecniche possono essere computate soltanto per gli animali il cui proprietario è domiciliato in Svizzera o nel Principato del Liechtenstein e, durante l’anno di contribuzione, è membro attivo di un’organizzazione di allevamento riconosciuta. Una misura zootecnica dà diritto a un unico contributo per animale e per anno.

Nel 2017 sono stati versati contributi a favore di misure zootecniche per un totale di 32,53 milioni di franchi a 22 organizzazioni di allevamento riconosciute. In tal modo si sostengono in particolare la tenuta del libro genealogico e l’esecuzione di esami funzionali. Per la conservazione delle razze svizzere e per i progetti di ricerca riguardanti risorse zoogenetiche sono stati versati ulteriori 1,58 milioni di franchi.

Ripartizione dei fondi – 2017

Il settore dell’allevamento di bovini ha beneficiato di circa 23,4 milioni di franchi, ovvero il 68,6 % dei fondi a disposizione per la promozione dell’allevamento, due terzi dei quali stanziati per l’esecuzione di esami funzionali del latte. I contributi federali per l’allevamento consentono di ridurre i costi delle prestazioni zootecniche delle organizzazioni. Gli allevatori ne traggono vantaggio, ad esempio, pagando tariffe inferiori per gli esami funzionali del latte.
 

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Verifica delle organizzazioni di allevamento

Per controllare l’impiego dei fondi per la promozione dell’allevamento di animali si effettuano verifiche presso le organizzazioni di allevamento riconosciute conducendo in tutte almeno un controllo in loco sull’arco di cinque anni. Le ispezioni sono documentate in un rapporto, dove sono presentate eventuali lacune e fornite indicazioni per eliminarle.

Conservazione delle razze svizzere e progetti di ricerca riguardanti le risorse zoogenetiche

Le risorse zoogenetiche hanno un’enorme valenza per l’alimentazione e l’agricoltura e possiedono altri valori significativi dal profilo economico e sociale. Anche il loro valore opzionale è considerevole. Per poter reagire, in futuro, a nuove condizioni quadro come cambiamenti climatici, nuove malattie, aspettative della società o specifiche esigenze per i prodotti, le antiche razze acquisiranno nuovamente maggiore importanza. Anche il loro valore ereditario, di cui beneficeranno le future generazioni, e il loro valore esistenziale, dato dal solo fatto di esistere, sono notevoli. L’UFAG sostiene, pertanto, diverse misure per conservare e promuovere le razze svizzere di animali da reddito a rischio d’estinzione. Il sostegno finora concesso sul piano finanziario, logistico e scientifico dalla Confederazione ha avuto un impatto positivo sugli effettivi. 

Attualmente sono sostenute 23 razze svizzere di diverse specie (bovini, equini, ovini, caprini, suini, api, conigli e polli) meritevoli di essere conservate. Le organizzazioni di allevamento riconosciute e quelle preposte all’esecuzione di progetti per la conservazione delle razze svizzere possono inoltrare progetti per la promozione di razze svizzere meritevoli di essere conservate. Tali progetti comprendono misure di salvaguardia specifiche e provvedimenti coordinati con prodotti particolari orientati al mercato. Oltre ai progetti di conservazione, gli istituti di ricerca possono inoltrare progetti volti a rilevare e a migliorare la varietà genetica. In collaborazione con l’Associazione svizzera per la produzione animale, l’UFAG organizza, inoltre, workshop annuali sulle risorse zoogenetiche. Con i diretti interessati anche il pool genetico nazionale per bovini, suini, equini e caprini (misure ex-situ) viene costantemente ampliato. L’UFAG si impegna molto anche a livello internazionale nel settore delle risorse zoogenetiche. Ad esempio partecipa attivamente all’European Regional Focal Point, un’associazione di oltre 45 Stati europei, e collabora in diverse commissioni e gruppi di lavoro della FAO. 

Strategia sull’allevamento 2030

I costanti sviluppi nella filiera agroalimentare nonché nei settori a monte e a valle nel 2017 hanno spinto l’Ufficio federale dell’agricoltura UFAG a verificare l’orientamento strategico dell’impegno statale nell’ambito dell’allevamento. La Strategia sull’allevamento 2030 del Dipartimento federale dell’economia, della formazione e della ricerca DEFR è stata sviluppata in stretta collaborazione con gli esperti del settore e funge da base per l’ulteriore sviluppo della legislazione in materia zootecnica, in particolare la legge sull’agricoltura e l’ordinanza sull’allevamento di animali, nel quadro della Politica agricola 2022 (PA22+).

Il rapporto spiega l’impatto dell’allevamento nonché l’utilizzo e la conservazione delle risorse zoogenetiche. Inoltre mostra le sfide essenziali con le quali l’agricoltura è confrontata nel settore animale. Infine l’allegato contiene un’analisi esaustiva della situazione e un’analisi SWOT sull’allevamento svizzero.

La strategia pone linee guida e fissa tre campi d’intervento che si riferiscono all’articolo 104 capoverso 1 della Costituzione federale:

  1. un allevamento orientato a una produzione alimentare adatta al mercato;

  2. un allevamento orientato alla conservazione delle risorse zoogenetiche;

  3. un allevamento orientato alla vitalità nelle aree rurali.

Per ogni campo d’intervento il team di progetto ha definito obiettivi sui tre assi della sostenibilità: ecologia, economia e aspetti sociali.

I nostri animali da reddito devono innanzitutto fornire in maniera efficiente prodotti di elevata qualità e sicuri per i consumatori. In quanto culla di molte razze diffuse a livello mondiale (p.es. Simmental pezzata, razza bruna, capra di Saanen, capra del Toggenburgo), la Svizzera deve puntare sull’allevamento autonomo di animali sani, adeguati alle caratteristiche e alle strutture del luogo. Oltre alle caratteristiche qualitative direttamente misurabili, altri aspetti, come i metodi di produzione, l’influenza sul clima, la detenzione animale, il benessere e la salute degli animali, sono fattori decisivi per l’accettazione e la legittimazione delle derrate alimentari di origine animale. Questi devono quindi essere ponderati tenendo presente le aspettative e gli interessi, talvolta divergenti, dei diversi attori (detentori di animali, consumatori, addetti alla trasformazione, commercianti).

La varietà delle razze è un bene culturale, cresciuto nel tempo. La conservazione e la gestione della diversità genetica per tutte le razze è un investimento irrinunciabile per il futuro. L’introduzione di strumenti di monitoraggio nella pratica aiutano la Svizzera ad adempiere i suoi obblighi nel quadro della Convenzione sulla diversità biologica (CBD).

La ricerca è importante per tutte le questioni relative all’allevamento; ad esempio per preservare la competitività internazionale della Svizzera, per trasporre nuove tecnologie e innovazioni nella pratica, per formare nuove leve e approntare strumenti per la produzione di animali da allevamento che rispondano ai più elevati requisiti.

Contributi di eliminazione

La Confederazione concede contributi per l’eliminazione dei sottoprodotti di origine animale allo scopo di non danneggiare la salute dell’uomo e degli animali, nonché l’ambiente.

Nell’anno oggetto del rapporto sono stati corrisposti in totale 46,581 milioni di franchi di contributi per l’eliminazione, il che corrisponde a una diminuzione del 2,5 % rispetto all’anno precedente. La seguente tabella mostra la ripartizione per evento e specie:
 

Evento e specieContributo per unitàTotale fr.
Azienda di nascita bovinofr. 25.– / capo16 912 250
Macellazione bovinofr. 25.– / capo15 092 275
Macellazione suinofr. 4.50.– / capo11 947 797
Macellazione caprinofr. 4.50.– / capo168 763
Macellazione ovinofr. 4.50.– / capo1 003 248
Macellazione equidefr. 25.– / capo50 425
Macellazione pollamefr. 12.– / t1 406 429


Su mandato della Confederazione, la gerente della banca dati sul traffico degli animali (BDTA) versa i contributi agli aventi diritto in base alle relative notifiche presenti nella BDTA.
 

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Banca dati sul traffico degli animali

La banca dati sul traffico degli animali (BDTA) crea le basi per la rintracciabilità degli animali con benefici, in particolare, per la sicurezza delle derrate alimentari e la lotta alle epizoozie. La BDTA è stata istituita nel 1999 durante la crisi della ESB (encefalopatia spongiforme bovina o morbo della «mucca pazza»)e da allora continuamente ampliata al fine di garantire l’esecuzione di richieste in ambito veterinario e agricolo.  

L’anno oggetto del rapporto è stato caratterizzato soprattutto da semplificazioni e da un incremento della facilità d’uso del sistema per i detentori di animali. Ad esempio l’aggiornamento di gennaio ha reso possibile immettere online le notifiche delle entrate di bovini per altri animali con la stessa data di entrata e la medesima azienda di provenienza. Per le notifiche di nascita dei bovini è possibile selezionare online il padre da un menu a tendina. Questo comprende gli ultimi tori utilizzati. In caso di spostamento di animali ad esempio in un’azienda d’estivazione, oltre al numero BDTA, si indica anche il nome e l’indirizzo dell’azienda di destinazione. In tal modo si migliora la qualità delle notifiche. Movimenti pendolari sono possibili soltanto per le aziende gestite tutto l’anno. A partire da questo aggiornamento i detentori di animali possono ordinare in maniera rapida le marche auricolari sostitutive anche online. 

Il settore equidi è stato completamente rivisto per una migliore facilità d’uso. Coloro che effettuano le notifiche ora possono gestire meglio l’immissione il che dovrebbe avere effetti positivi sulla qualità dei dati. 

La limitazione dei diritti di consultazione dei dati di classificazione ha destato discussioni. Fino a gennaio 2017 un utente nel ruolo ospite (quindi chiunque avesse accesso alla BDTA) poteva visualizzare i dati di classificazione attraverso i dettagli sull’animale. Ma non esistevano basi legali per rivelare questi dati ad altri attori diversi dall’ultimo detentore di animali prima della macellazione nonché dal macello. In quanto indicazione diretta dei successi economici di un detentore di animali, i risultati della classificazione neutra della qualità vanno trattati come dati personali. Inoltre la visualizzazione nel valore L* (valore rosso per la carne di vitello) è stata del tutto abolita per assenza di una base legale.

In vista del calcolo degli effettivi di equidi per i pagamenti diretti, a partire dal 2018 nella BDTA avviene una differenziazione in base all’altezza del garrese attesa per l’animale adulto (< = 148 cm o > 148 cm). Per tutti gli equidi è stata assegnata l’altezza del garrese attesa in base alla razza. Il proprietario può però adeguarla in qualsiasi momento. 
La completa gamma di funzioni proveniente dagli equidi della BDTA è stata integrata nel servizio web «Animaltracing» e può essere utilizzata da applicazioni di terzi per notifiche nella BDTA.

L’aggiornamento di maggio ha fornito ai macelli la possibilità di modificare autonomamente il beneficiario della cessione delle quote del contingente fino a 30 giorni dalla data di notifica ed entro il 31 luglio dell’anno in corso. 

Nelle notifiche «Permanenza giornaliera singola»e «Importazione in seguito a esportazione»i detentori di bovini possono notificare altri animali con la stessa data di entrata e la medesima azienda di provenienza.

Con l’aggiornamento di settembre per gli animali della specie bovina viene indicata l’appartenenza territoriale giusta l’ordinanza sulle zone agricole

I detentori di bovini appartenenti a Holstein Switzerland, Swissherdbook, Braunvieh Schweiz o a Vacca madre svizzera possono ordinare online le marche auricolari per prelievi di campione di tessuto. Tali prelievi sono utilizzati per la selezione genomica. 

Inoltre nell’anno oggetto del rapporto sono stati intrapresi i primi lavori per l’attuazione della sostituzione di Silverlight.

Effettivi massimi

In virtù dell’articolo 46 LAgr, il Consiglio federale stabilisce gli effettivi massimi di ogni azienda per l’allevamento e l’ingrasso dei suini, la detenzione di ovaiole, l’ingrasso dei polli, dei tacchini e dei vitelli. In tal modo si mira a sostenere le aziende familiari vincolate al suolo. In caso di superamento delle soglie stabilite, l’azienda deve pagare una tassa su ogni animale in eccesso. L’ammontare delle tasse è stabilito in modo tale che la detenzione di animali in eccesso non risulti economicamente vantaggiosa. Nell’anno oggetto del rapporto sono state effettuate diverse verifiche a questo proposito, irrogando le rispettive sanzioni.

L’UFAG può autorizzare, previa richiesta, effettivi più elevati. Possono inoltrare una richiesta di autorizzazione per un effettivo maggiore di animali le aziende:

  • che forniscono la prova di rispettare le esigenze ecologiche (PER) senza cedere concime aziendale a terzi;

  • di allevamento di suini che valorizzano sottoprodotti della trasformazione del latte e di derrate alimentari nell’interesse pubblico. Almeno il 25 per cento o il 40 per cento del fabbisogno energetico dei suini deve essere coperto rispettivamente con sottoprodotti provenienti dalla trasformazione del latte oppure con sottoprodotti di derrate alimentari non provenienti dalla trasformazione del latte;

  • sperimentali nonché le stazioni di ricerca della Confederazione.

Nel 2017 hanno usufruito di una simile autorizzazione 22 aziende che foraggiavano gli animali con sottoprodotti della trasformazione del latte e di derrate alimentari, che nel complesso hanno valorizzato oltre 150 000 tonnellate di sottoprodotti, 11 aziende che adempivano la PER e spandevano i concimi aziendali sulle proprie superfici e 2 aziende per attività sperimentali e di ricerca.

Hans Ulrich Leuenberger, UFAG, Settore Prodotti animali e allevamento, hansulrich.leuenberger@blw.admin.ch
 
Hanspeter Lüthi, UFAG, Settore Prodotti animali e allevamento
Corinne Boss, UFAG, Settore Prodotti animali e allevamento
Marcel Zingg, UFAG, Settore Prodotti animali e allevamento 
Yves Schleppi, UFAG, Settore Prodotti animali e allevamento 
Colette Schmid, UFAG, Settore Prodotti animali e allevamento
Fabian Zwahlen, UFAG, Settore Prodotti animali e allevamento

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