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Nell’ambito del commercio estero, le norme d’importazione costituiscono tuttora uno strumento importante per l’agricoltura elvetica. Le disposizioni fondamentali relative ai permessi d’importazione, alla determinazione delle aliquote di dazio o alla ripartizione dei contingenti doganali sono contenute nell’ordinanza sulle importazioni agricole (OIAgr). Molti importatori e consumatori ritengono opinabili le numerose norme d’importazione, non da ultimo a causa degli accordi di libero scambio in trattativa o già attuati. Pertanto l’Ufficio federale dell’agricoltura (UFAG) s’impegna, laddove possibile, per la semplificazione delle norme d’importazione e per la riduzione del dispendio amministrativo. È importante anche che tutti gli interessati possano ottenere quote di contingente doganale e che tutti i partecipanti siano sostenuti mediante ausili e mezzi informativi elettronici.

Nell’anno oggetto del rapporto per la prima volta non è più stata applicata la protezione doganale per i fiori recisi. Non si è svolta più alcuna assegnazione dei contingenti e si sono potuti importare fiori recisi all’aliquota di dazio del contingente (ADC) senza limiti quantitativi. Le voci di tariffa «al di fuori del contingente doganale» (AFDC) esistono tuttora, tuttavia le aliquote di dazio sono equivalenti all’ADC in modo che non sia più rilevante quale voce di tariffa sia selezionata. Un’eccezione è costituita dal contingente a dazio zero concesso all’UE. Chi per il volume d’importazione di 1000 tonnellate di fiori recisi intende beneficiare del dazio zero in virtù dell’ordinanza sul libero scambio 1, deve notificare le importazioni utilizzando la voce di tariffa del contingente OMC. Inoltre va comprovata l’origine e naturalmente deve essere ancora disponibile un quantitativo libero. L’Amministrazione federale delle dogane (AFD) pubblica gli stati di tutti i contingenti ripartiti secondo l’ordine di entrata delle notifiche doganali sulla sua nuova pagina Internet https://zollkontingente.douane.swiss.

Anche per il contingente doganale n. 14 Patate da semina e da tavola nonché prodotti a base di patate nel 2017, per la prima volta, sono state attuate modifiche in relazione alle norme d’importazione. La sezione concernente l’importazione di patate e prodotti a base di patate nell’OIAgr è stata rivista ed è entrata in vigore gradualmente nel 2017 e 2018. Il contingente doganale è ripartito ora in quattro invece che in due contingenti doganali parziali. Quello per i prodotti a base di patate, suddiviso in tre categorie di merci, è tuttora messo all’asta. Anche per i due contingenti doganali parziali per le patate da semina e destinate alla trasformazione la ripartizione resta invariata secondo la prestazione all’interno del Paese. L’accesso al contingente doganale parziale per le patate da tavola, invece, è stato notevolmente semplificato e ora è aperto a tutti gli importatori. La metà del contingente doganale parziale pari a 6500 tonnellate è stata messa all’asta per la prima volta per il periodo di contingentamento 2018. L’altra metà nonché eventuali incrementi del contingente doganale parziale sono ripartiti secondo le quote di mercato. Rientrano nella quota di mercato da un lato le importazioni dell’anno precedente e dall’altro le patate da tavola ritirate direttamente dalla produzione dell’ultimo anno del raccolto, quindi la prestazione all’interno del Paese notificata durante il cosiddetto periodo di riferimento che va da luglio a giugno dell’anno successivo. Tutti gli interessati, grazie alla nuova norma, possono ottenere una quota di contingente, tramite le importazioni, ritiri di merce indigena o con la partecipazione all’asta, mentre secondo le norme precedenti il contingente doganale era riservato soltanto alle aziende di imballaggio.

Qualora i contingenti doganali o parziali e la produzione indigena non dovessero essere sufficienti a coprire il fabbisogno, il Consiglio federale, o a seconda del prodotto anche l’UFAG, può incrementare il rispettivo contingente. Nel 2017 si è reso necessario per i contingenti doganali parziali delle patate fresche. Il raccolto nel 2016 è stato decisamente inferiore a un raccolto medio dal profilo qualitativo e quantitativo, per cui l’UFAG nel 2017 ha incrementato il contingente nel complesso di 53 000 tonnellate (30 000 t per le patate destinate alla trasformazione e 23 000 t per quelle da tavola che sono state liberate per l’importazione in due tranche ancora secondo il precedente sistema di ripartizione). Dal 1995, quando nell’ambito dell’OMC è stato concesso un accesso al mercato minimo di 18 250 tonnellate di patate fresche, si sono dovute importare più patate fresche nell’arco di soli due anni. Con 54 000 tonnellate di patate fresche importate, il 2017 è ben lungi dal primato del 2016, anno in cui ne erano state importate oltre 100 000 tonnellate. Fatta astrazione per il 2016, soltanto nel 2006, con 56 500 tonnellate, erano state importate più patate fresche rispetto all’anno oggetto del rapporto.

Anche altri contingenti doganali sono stati incrementati per il periodo di contingentamento 2017, per esempio quello dei cereali panificabili, segnatamente di 30 000 tonnellate a 100 000. A dicembre 2017 il Consiglio federale ha incrementato il contingente doganale parziale n. 09.1 Uova di consumo di 1000 tonnellate affinché il mercato potesse essere approvvigionato fino alla fine dell’anno. Contemporaneamente è stato deciso che a partire dal periodo di contingentamento 2018 il contingente doganale parziale n. 09.1 sarebbe stato incrementato permanentemente di 1000 tonnellate a scapito di quello n. 09.2 Uova di trasformazione destinate all’industria alimentare. Poiché sono importati sempre più prodotti pronti, la domanda di uova di trasformazione importate diminuisce. Parallelamente aumenta il fabbisogno di uova di consumo che non può essere coperto completamente mediante la produzione indigena in aumento. I quantitativi del contingente doganale parziale dal 1° gennaio 2018 ammontano rispettivamente a 17 428 (n. 09.1) e 16 307 tonnellate (n. 09.2) e quindi si allineano nuovamente alla domanda.

Nell’OIAgr non sono stabiliti solo i quantitativi dei contingenti doganali, ma anche alcuni criteri per la loro ripartizione. Nel 2017 questi criteri sono stati ottimizzati in particolare per il contingente doganale parziale n. 07.3 (Diversi latticini, il cosiddetto «contingente per lo yogurt») in vista di una migliore ripartizione in funzione del fabbisogno e delle scadenze a partire dal 2018. Oltre alla condizione già esistente secondo cui i prodotti del contingente doganale parziale n. 07.3 possono essere utilizzati soltanto per l’alimentazione umana, si applicano le seguenti norme:

  • le domande di quote di contingente doganale possono essere inoltrate già a partire dal primo giorno lavorativo di ottobre invece che solo a dicembre; 

  • le quote di contingente sono assegnate solo a persone dotate di un numero di identificazione delle imprese (IDI); 

  • 200 tonnellate del contingente doganale parziale sono attribuite ai richiedenti che possono comprovare che negli scorsi dodici mesi hanno importato per proprio conto  merce del contingente doganale parziale n. 07.3 con un peso lordo di almeno 100 chilogrammi; 

  • 10 tonnellate del contingente doganale parziale sono riservate ai richiedenti ai quali negli ultimi tre periodi di contingentamento non sono state assegnate quote e che non hanno inoltrato alcuna domanda per le summenzionate 200 tonnellate. Questi richiedenti ricevono una quota massima di una tonnellata all’anno e non possono trasferirla ad altri importatori per l’utilizzazione stipulando accordi in virtù dell’articolo 14 OlAgr.

Con questa modifica il contingente doganale parziale n. 07.3 Diversi latticini a partire dal 1° gennaio 2018 è stato incrementato permanentemente di 10 tonnellate, portandolo a 210. 

Oltre ad amministrare i contingenti doganali, l’UFAG è responsabile dell’adeguamento periodico dei tributi doganali su zucchero, cereali, alimenti per animali e semi oleosi. Il Consiglio federale ha delegato questo compito all’UFAG mediante norme restrittive. Fanno parte dei tributi doganali i dazi e i contributi al fondo di garanzia. Per i cereali panificabili nel 2017 i tributi sono rimasti invariati, per lo zucchero sono stati rivisti con effetto al 1° giugno 2017 e al 1° gennaio 2018 e per gli alimenti per animali e i semi oleosi si è proceduto, come di consueto, ad adeguamenti mensili poiché praticamente occorre sempre adeguare singole aliquote della vasta gamma di prodotti. 

Infine nell’OIAgr è stata semplificata l’importazione di semi di pomodoro e di cicorino rosso della voce di tariffa n.1209.9100. Finora le importazioni sottostavano a un obbligo d’autorizzazione, ovvero era necessario un permesso generale d’importazione (PGI). L’obbligo del PGI in origine era stato introdotto per evitare l’importazione di varietà geneticamente modificate. Poiché non sono più commercializzate varietà geneticamente modificate, dal 1° gennaio 2018 è stato abolito l’obbligo del PGI. 

Una sintesi dettagliata su queste modifiche d’ordinanza è contenuta nel rapporto del Consiglio federale concernente le misure tariffali prese nel 2017, nell’ambito del quale vengono altresì pubblicate le attribuzioni e l’utilizzazione delle quote di contingente doganale. Informazioni in proposito e su altri temi concernenti le importazioni agricole sono disponibili sul sito Internet dell’UFAG sotto Temi > Importazione di prodotti agricoli o direttamente sotto www.import.blw.admin.ch.

Risultati delle vendite all’asta per il periodo di contingentamento 2017

Una parte considerevole dell’esecuzione delle norme d’importazione è costituita dalla ripartizione dei contingenti doganali. Per quelli che non possono essere assegnati tramite la procedura più semplice «procedura progressiva» (secondo il principio first come, first served), si effettua spesso la vendita all’asta. Per il periodo di contingentamento 2017, l’UFAG ha effettuato complessivamente 88 vendite all’asta per ripartire i diversi contingenti doganali e parziali nel settore della carne, per gli animali da allevamento della specie bovina, per i latticini, i prodotti a base di patate e frutta a granelli nonché frutta da mosto. Rispetto all’anno precedente, il numero delle vendite all’asta nel 2017 è rimasto invariato. Il numero delle vendite all’asta si è quindi stabilizzato dopo che nel 2014 ammontava ancora a 102 e in seguito, grazie a minori liberazioni di contingenti doganali parziali per la carne, era notevolmente diminuito.  

Rispetto al 2016 sono rimasti stabili anche i quantitativi messi all’asta dei contingenti doganali della carne che si sono attestati a 68 570 tonnellate (2016: 68 580 t). Per il periodo di contingentamento 2014 i quantitativi messi all’asta nel settore della carne erano ancora di oltre 87 550 tonnellate e quindi rispetto al 2017 superiori del 22 % circa. Il forte calo è riconducibile in particolare alla nuova procedura di assegnazione «in base al numero di animali macellati» per il 40 % delle liberazioni di animali delle specie bovina, ovina, caprina ed equina. Rispetto al 2014, tuttavia, anche il quantitativo totale liberato è diminuito da oltre 90 000 a 83 000 tonnellate, ovvero quasi dell’8 %. Hanno contribuito al calo sia le minori liberazioni per la carne di pollame (-2750 t) sia quelle per le altre categorie di carne (-4400 t). In tal modo è diminuito anche il ricavo delle vendite all’asta nel settore della carne di quasi il 17 % rispetto al 2014 e si è attestato a 196,8 milioni di franchi (2014: 236,4 mio. fr.). Rispetto al 2016 il ricavo è diminuito in maniera esigua e ciò è riconducibile soprattutto a un minore prezzo medio per chilogrammo della quota di contingente doganale di carne. Dopo che questo prezzo nel 2016 era salito a 2.89 fr./kg, nel 2017 è sceso nuovamente a 2.87 fr./kg. Nel 2014 il prezzo medio ammontava a 2.70 fr./kg.

Nella tabella seguente sono riportati i dettagli dei risultati delle vendite all’asta di contingenti del 2017.

Emanuel Golder, UFAG, Settore Importazioni ed esportazioni, emanuel.golder@blw.admin.ch

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